Astana, Grivko: “Chiedo scusa, ma ho risposto in modo aggressivo ad atteggiamento aggressivo”
Continua a far parlare lo scontro tra Andrei Grivko e Marcel Kittel al Dubai Tour 2017. Dopo lo sfogo del tedesco della Etixx – QuickStep, è arrivata la risposta dell’ucraino che, dopo esser stato allontanato dalla corsa, ha affidato a facebook il suo punto di vista su quanto accaduto. “Voglio lasciare la mia versione dell’incidente, che ha provocato la situazione di conflitto con Marcel Kittel – spiega il corridore della Astana – Corro da quando ho 12 anni e come tutti capisco che è normale quando i velocisti lottano per la posizione a 3 chilometri dal traguardo. Ma quando succede a 100 km dall’arrivo, in una situazione di difficili condizioni meteo, rende tutto molto pericoloso. Come ha confermato Kittel stesso, ha rudemente spinto con la spalla prima il mio compagno Gruzdev e successivamente me, creando una situazione pericolosa che avrebbe potuto causare non solo la mia caduta, ma una maxi-caduta. Ho reagito in maniera aggressiva ad un’altra azione aggressiva. Forse mi sono fatto prendere dalle emozioni e questo non ha nulla a che fare con il ciclismo, ma in situazioni estreme, quando c’è in gioco la sicurezza è difficile stare calmo. Credo che questi comportamenti mettano a rischio la salute e la vita degli atleti. In gruppo siamo tutti uguali e ognuno ha diritto ad occupare la sua posizione, che tu sia uno sprinter famoso o un neo-professionista. Meritiamo tutti rispetto reciproco. Per quanto mi riguarda, penso che sia antisportivo anche quando vuoi spazio solo perché sei famoso o non sei di buon umore”.
Una risposta secca quella di Grivko che in chiusura ha rincarato la dose. “Dopo l’incidente Kittel, nel vero senso della parola, ha ripetutamente sputato contro di me e credo che neanche questo abbia nulla a che fare con il ciclismo. In ogni modo, voglio nuovamnte scusarmi con gli organizzatori, i tifosi e di certo la squadra per questo incidente spiacevole”.
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